Nazaj

Occhi irritati dopo l’intervento di cataratta? Ecco la causa

mag. Kristina Mikek, dr. med.

mag. Kristina Mikek, dr. med.
specialista in oftalmologia

8304 min11. 03. 2025

consiglidopo l’interventoocchio secco

L’intervento di cataratta restituisce una visione nitida migliorando di conseguenza la qualità della vita. Personalmente, toccare con mano l’entusiasmo dei pazienti e la loro felicità per la qualità visiva riconquistata è uno dei maggiori incentivi a dare il massimo nel mio lavoro. Eppure, a prescindere dal buon esito dell’operazione e dal ripristino di un’ottima qualità visiva, a volte capita che non tutti i pazienti siano soddisfatti. Lo conferma anche un recente studio uscito sulla prestigiosa rivista di settore “Ophthalmology”, secondo cui tra i fattori di insoddisfazione più frequenti dopo un intervento di cataratta perfettamente riuscito vi è il problema della secchezza oculare.

Occhio secco: la presenza nascosta dell’intervento di cataratta

Per le prime settimane dopo l’intervento di cataratta è necessario instillare nell’occhio farmaci appositi per prevenire le infezioni batteriche, alleviare le infiammazioni e favorire il processo di cicatrizzazione. Si tratta in sostanza di colliri, che tuttavia come effetto collaterale vanno a seccare la superficie oculare provocando fastidiose sensazioni di sabbia nell’occhio, spilli o bruciore, talvolta amplificate da un’ipersensibilità ai conservanti che spesso fanno parte della loro composizione.

L’analisi sull’evoluzione dei sintomi della secchezza oculare riportata nello studio di cui sopra mostra che tali sintomi, in molti pazienti, sono presenti già prima dell’operazione, ancorché inosservati – e dopo l’operazione non fanno che accentuarsi visto lo stato di irritazione e infiammazione di palpebre e superficie oculare dovuto all’intervento stesso e alla somministrazione di gocce. Stando ai dati dello studio, ben il 44% dei soggetti coinvolti ha riscontrato un netto peggioramento della lubrificazione della superficie oculare post intervento di cataratta – e in molti casi proprio un simile peggioramento dei livelli di lubrificazione della superficie dell’occhio coincide con i motivi di insoddisfazione rispetto all’esito dell’intervento.

Come prevenire la secchezza oculare dopo l’intervento di cataratta?

Come prima cosa va effettuata una valutazione preoperatoria circa lo stato della superficie oculare e delle ghiandole lacrimali. È importante individuare forme incipienti o latenti di secchezza oculare o eventuali disfunzioni delle ghiandole lacrimali. Proprio per questo noi di Morela abbiamo incluso negli accertamenti di routine in vista dell’intervento di cataratta anche gli esami che ci consentono di valutare lo stato di lubrificazione della superficie oculare.

Se riscontriamo segni di occhio secco o blefarite (infiammazione delle palpebre) adottiamo già in fase preoperatoria le opportune misure per il trattamento dell’occhio secco. A seconda di quanto sia accentuato il problema possiamo decidere di trattarlo con impacchi caldi e massaggi delle palpebre, antibiotici in gocce o terapia sistemica, e in certi casi viene presa in considerazione anche una terapia mirata a base di corticosteroidi topici di moderata potenza per alleviare lo stato infiammatorio delle palpebre. Va da sé che un’accurata igiene delle palpebre con appositi detergenti sia imprescindibile a corredo delle contromisure sopra elencate, per migliorare la lubrificazione della superficie oculare. Ai pazienti che presentano un deficit in tal senso prescriviamo inoltre delle gocce prive di conservanti, per ridurre il rischio che la secchezza oculare possa amplificarsi nel postoperatorio, dopo l’intervento di cataratta.

Non da ultimo, una componente importante della strategia volta a contenere la comparsa dell’occhio secco post intervento di cataratta è anche l’informazione: fattori come fumo, diabete, ansia e persino depressione concorrono tutti ad aumentare il rischio di secchezza e irritazione della superficie oculare in fase postoperatoria, influendo in misura importante sulla percezione della qualità visiva post intervento. Ricadono nel novero di simili fattori anche le aspettative più o meno realistiche rispetto al miglioramento della qualità visiva post intervento, su cui incidono oltretutto molti aspetti legati allo stato di salute complessivo dell’occhio, tra cui in particolare eventuali alterazioni patologiche a carico della retina, i corpi mobili vitreali e l’ipertensione oculare. Perché un paziente possa dirsi soddisfatto dell’intervento di cataratta è pertanto cruciale che comprenda in che modo questa operazione può aiutarlo e in che misura è lecito aspettarsi dei miglioramenti in termini di qualità visiva.

Cosa fare per un’idonea lubrificazione oculare post intervento

La prima cosa da fare nel postoperatorio è ricalibrare la terapia: optiamo per farmaci che riducono minimamente la lubrificazione della superficie oculare, prescrivendo gocce prive di conservanti, antibiotici di ultima generazione più delicati sulla superficie dell’occhio e anche lacrime artificiali o gel che garantiscono un’azione lubrificante extra sulla superficie oculare. Un’opzione del tutto inedita per prevenire i problemi di secchezza oculare dopo l’intervento di cataratta è operare senza ricorrere ad alcun tipo di gocce, ma su questo mi soffermerò nel prossimo blog.

La secchezza oculare passa spesso inosservata, eppure è un fattore determinante in termini di soddisfazione post intervento di cataratta. Una diagnosi tempestiva associata a una terapia idonea consente di ridurre significativamente il rischio di simili problemi già prima di procedere con l’intervento, con effetti positivi sul decorso postoperatorio. Se hai necessità di farti operare alla cataratta, metti in conto già in fase di visita preoperatoria un confronto molto diretto sui possibili problemi di secchezza oculare: valuteremo insieme il modo migliore di procedere per ottenere una qualità visiva ottimale e la massima soddisfazione post intervento di cataratta.