Una ricerca di recente pubblicazione ha evidenziato una correlazione tra l’assunzione di farmaci dimagranti e la neuropatia ottica ischemica anteriore non arteritica (NAION), una rara malattia dell’occhio che causa deficit visivi permanenti se non già cecità – più specificamente, è una patologia a carico del nervo ottico per la quale non esiste un farmaco efficace. Andiamo però a vedere più nel dettaglio quali sono i rischi per la salute e quali le misure di prevenzione raccomandate dagli specialisti.
A decidere di condurre la ricerca sopra menzionata sono stati i medici del Mass Eye and Ear di Boston, struttura ospedaliera del Massachusetts che funge da ospedale universitario di Harvard. Nel corso del loro lavoro avevano notato che la rara malattia del nervo ottico sopra descritta si manifestava più frequentemente nei pazienti che assumevano Ozempic o qualsiasi altro farmaco che riducesse l’appetito, ormai ampiamente in uso nell’ultimo anno a scopo di dimagrimento e controllo del peso.
I medici oculisti hanno dunque analizzato i dati contenuti nelle cartelle cliniche di oltre 16.000 pazienti, giungendo alla conclusione che nei pazienti affetti da diabete che assumono Ozempic o farmaci affini il rischio di insorgenza della suddetta malattia del nervo ottico è 4 volte superiore rispetto ai pazienti che non assumono tali farmaci. Ancora più allarmante è poi un’altra constatazione, ovvero che nei pazienti che assumono Ozempic o farmaci affini per il trattamento dell’obesità il rischio di insorgenza della malattia del nervo ottico è 7 volte superiore rispetto ai soggetti che non assumono tali farmaci.
Giusto per farti capire meglio il livello di rischio, pensa che la malattia del nervo ottico in questione fa registrare circa 2-3 nuovi casi all’anno ogni 100.000 persone: parlando di un’incidenza di 4 o 7 volte superiore, siamo già intorno a 0,9-1,6 nuovi casi all’anno ogni 10.000 persone. Visto e considerato il dilagare dell’Ozempic e dei farmaci affini, abbiamo perciò ragione di temere che anche da noi si inizieranno a vedere pazienti con la vista compromessa.
Viene da domandarsi, a questo punto, come fare per ridurre il rischio di insorgenza di questa malattia del nervo ottico. Allo stato attuale non possiamo far altro che richiamarci alle comuni raccomandazioni su diabete, controllo del peso e alimentazione: gli esperti consigliano di monitorare accuratamente ipertensione e diabete, entrambe condizioni direttamente correlate a complicanze vascolari e danni alle strutture vascolari. Una buona azione di controllo su queste due malattie riduce probabilmente anche il rischio di sviluppo della malattia del nervo ottico di cui sopra. Un altro importante elemento di prevenzione sono i regolari controlli del fondo oculare presso l’oculista di fiducia, che consentiranno di individuare alterazioni del fondo oculare anche in stadi molto precoci, che ancora non avranno compromesso la qualità visiva. La tempestiva soppressione dei farmaci dimagranti e un monitoraggio più stringente di pressione arteriosa ed eventuale diabete possono forse evitare, o quantomeno circoscrivere, la perdita della vista. Una terza misura di prevenzione, non certo meno importante delle prime due, consiste infine nell’adottare uno stile di vita sano, ovvero seguire una dieta equilibrata, fare movimento, tenere controllato il peso e smettere di fumare.