Nazaj

5 fattori che incidono sulla scelta della tecnica di chirurgia laser

mag. Kristina Mikek, dr. med.

mag. Kristina Mikek, dr. med.
specialista in oftalmologia

18434 min28. 01. 2021

ilasikintervento laserprk

L’operazione laser per la correzione dei difetti visivi consente di dire addio una volta per tutte agli occhiali, garantendo la stabilità a lungo termine dell’acuità visiva ottenuta con l’intervento. Da 40 anni a questa parte, da quando cioè esiste e si è sviluppata la chirurgia refrattiva laser, le diverse tecniche di esecuzione e la tecnologia stessa sono state via via perfezionate. Per correggere miopia, ipermetropia e astigmatismo si utilizzano al giorno d’oggi due grandi famiglie di tecniche laser, che si differenziano tra loro per la parte della cornea interessata dall’ablazione laser volta a correggere il difetto visivo.

Se nel caso della tecnica di più lunga data, la PRK (anche detta LASEK), l’ablazione della cornea avviene a livello superficiale, nel caso delle tecniche LASIK l’ablazione laser è preceduta dalla creazione mediante taglio lamellare di un flap corneale, che una volta sollevato permette di procedere all’ablazione laser nello strato intermedio della cornea. In questo secondo gruppo ricadono la tecnica LASIK, che prevede l’utilizzo di una lama microchirurgica, e la sua evoluzione più recente, la Femto LASIK, in cui l’incisione della cornea viene effettuata con un laser supplementare – per certi versi rientra in questo novero anche la tecnica SMILE, in cui con il laser si va ad asportare del tessuto dallo strato intermedio della cornea, al di sotto dell’epitelio superficiale.

Grazie a un’oculata scelta della tecnica refrattiva laser ci adoperiamo per ottenere risultati ottimali, all’altezza delle aspettative in termini di recupero e di qualità visiva post intervento. Cinque sono i fattori che prendiamo più spesso in considerazione in tale scelta:

1 Entità del difetto visivo

Un difetto visivo elevato comporta una maggiore asportazione di tessuto corneale mediante laser. Nel caso della tecnica PRK, in cui l’ablazione avviene a livello superficiale, ciò significa che è maggiore il rischio di insorgenza di disturbi transitori potenzialmente in grado di prolungare la fase di recupero funzionale al ripristino della piena acuità visiva. L’azione del laser genera poi una maggiore risposta da parte dei tessuti, perciò in caso di correzione di difetti visivi elevati con tecnica PRK c’è una maggiore probabilità di riscontrare un difetto refrattivo residuo a intervento ultimato. Per tutti questi motivi la Femto LASIK risulta essere una scelta migliore in caso di difetti visivi elevati.

2 Spessore corneale

La cornea è la parte anteriore e trasparente del bulbo oculare, attraverso cui la luce arriva all’interno dell’occhio. Il suo spessore varia da persona a persona. La misurazione dello spessore corneale fornisce quindi dati importanti ai fini della preparazione di qualsiasi intervento laser, perché ci permette di calcolare quanto tessuto possiamo asportare senza compromettere la funzionalità meccanica della cornea. In caso di cornea molto sottile sono ad esempio sconsigliate le tecniche LASIK, perché la creazione del flap corneale andrebbe a indebolire ulteriormente la cornea – meglio procedere con la PRK, che in casi simili si rivela una scelta migliore.

3 Curvatura corneale

Questo parametro ce lo possiamo immaginare come la pendenza assunta dalla cornea – in altri termini, il suo raggio – e si ricava tramite un’analisi della superficie corneale. Per chi presenta una curvatura corneale molto accentuata può essere più indicata la PRK, perché intervenendo con la LASIK faremmo più fatica, in questi casi, a produrre un flap corneale di spessore omogeneo.

4 Attività sportiva

Dopo un intervento laser con tecnica LASIK è possibile che in caso di lesione all’occhio si verifichi una dislocazione del flap corneale, rischio cui è esposto soprattutto chi fa sport di contatto. L’eventualità di subire lesioni all’occhio con successivo spostamento del flap può essere comunque ridotta utilizzando degli occhiali protettivi, anche se la PRK rappresenta in ogni caso un’alternativa un po’ più sicura: non prevedendo alcun flap corneale, il rischio di complicanze dovute a un suo eventuale spostamento è azzerato.

5 Forma del viso nella regione oculare

Nei soggetti con una fronte molto pronunciata o con gli occhi infossati potrebbero esserci problemi a intervenire con tecnica LASIK, perché sarebbe più difficile posizionare sull’occhio interessato l’interfaccia tramite cui il laser crea il taglio necessario al sollevamento del flap. La PRK può essere dunque una scelta migliore in casi simili, essendo meno impegnativa in fase di esecuzione. Da Morela, il processo decisionale che porta alla scelta della tecnica operatoria più indicata vede sempre incluso anche il paziente: la tecnica operatoria incide anche sul decorso della convalescenza e sul ripristino dell’acuità visiva, perciò è importante che la soluzione ottimale sia raggiunta insieme, in modo tale che il paziente ne comprenda vantaggi e criticità e che il medico vada incontro ad aspettative ed esigenze del paziente.