Nazaj

5 vantaggi della tecnica laser in uso nella chirurgia refrattiva intraoculare

mag. Kristina Mikek, dr. med.

mag. Kristina Mikek, dr. med.
specialista in oftalmologia

27004 min16. 11. 2021

lentipresbiopia

La chirurgia refrattiva intraoculare è risolutiva in caso di presbiopia e calo della vista da vicino. Si tratta di un intervento di breve durata in grado di correggere al contempo la vista da vicino e da lontano, grazie al quale potrai iniziare a vivere in tutta libertà senza il peso degli occhiali. In termini più concreti, grazie alla chirurgia refrattiva intraoculare miglioriamo la qualità visiva eliminando la causa di fondo della presbiopia: interveniamo infatti sul cristallino ormai deteriorato, che ha perso la sua capacità accomodativa e non riesce più a mettere a fuoco gli oggetti vicini, andando a sostituirlo con un cristallino artificiale (per l’appunto, la lente intraoculare). Ciò è possibile perché la lente intraoculare che ti verrà impiantata ha proprietà ottiche tali da migliorare la vista da vicino, a media distanza e da lontano.

Tecnica standard di sostituzione del cristallino ed esecuzione dell’intervento

L’intervento di chirurgia refrattiva intraoculare si svolge esattamente come un intervento di cataratta – patologia in cui si ha a che fare con un peggioramento della vista dovuto a opacità del cristallino, che pure viene trattata sostituendo quest’ultimo con un cristallino artificiale. Si tratta di un intervento microchirurgico, eseguito di base con una tecnica a ultrasuoni: il chirurgo guida manualmente una piccola sonda a ultrasuoni con la quale rimuove, frammentandolo, il cristallino deteriorato; quindi va a creare nel sacco capsulare la sede in cui al termine dell’intervento impianterà la lente intraoculare. Questa tecnica standard a ultrasuoni, detta anche tecnica FACO, viene confusa da molti con la tecnica laser – si ricorda però che l’intervento standard di sostituzione del cristallino non prevede, di fatto, l’uso del laser.

Tecnica laser per la sostituzione del cristallino, una nuova frontiera nella chirurgia di precisione

Che si voglia correggere la presbiopia o trattare la cataratta, l’intervento di sostituzione del cristallino può essere eseguito con il laser. La tecnologia di ultima generazione consente di asportare con maggiore precisione il cristallino deteriorato, garantendo ogni volta un’esecuzione operatoria ottimale grazie al controllo computerizzato del laser: è pertanto una tecnologia che apre un nuovo capitolo in fatto di standard di qualità nell’esecuzione operatoria.

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Precisione 10 volte maggiore rispetto alla strumentazione tradizionale

La procedura standard vuole che il chirurgo gestisca la strumentazione manualmente, asportando il cristallino grazie agli ultrasuoni che dirige nell’occhio per mezzo di un’apposita sonda. Considerate le dimensioni minuscole delle strutture interne all’occhio e la loro sensibilità, ogni minimo movimento ha il suo peso ed è potenzialmente in grado di ripercuotersi sulle restanti parti interne dell’occhio. Il vantaggio di “sgusciare” il cristallino con il laser e sempre con il laser asportarlo dal sacco capsulare è che l’azionamento del laser è a controllo computerizzato: ciò significa che l’operazione è guidata dalla robotica, a garanzia di un impareggiabile livello di precisione operatoria.

Meno energia necessaria per asportare

il cristallino deteriorato L’energia a ultrasuoni liberata all’interno dell’occhio in fase di asportazione del cristallino provoca surriscaldamento e vibrazioni, con possibili ripercussioni sull’occhio. Usando il laser la quantità di energia liberata nell’occhio per asportare il cristallino è significativamente minore, da cui la maggiore delicatezza di un intervento di chirurgia refrattiva intraoculare eseguito con il laser e, di rimando, anche una minore incidenza di complicanze e un recupero più rapido dell’acuità visiva.

Esecuzione operatoria ottimale grazie al laser a controllo computerizzato

Nel caso della tecnica standard a ultrasuoni il livello di precisione e la riproducibilità dell’intervento dipendono esclusivamente dalla manualità del chirurgo. Al contrario, l’azione del laser è a controllo computerizzato: ciò significa che l’operazione è guidata dalla robotica, a garanzia di un intervento di asportazione del cristallino puntualmente eseguito in modo ottimale, in linea con i più rigorosi standard di settore.

Minore rischio di lesione alle altre strutture oculari

L’asportazione del cristallino mediante laser comporta meno interventi sull’occhio con strumentazioni manuali supplementari e, di conseguenza, meno tremolii e movimenti involontari nell’occhio. Ciò, di conseguenza, diminuisce la probabilità di lesioni alle strutture oculari limitrofe, riduce l’insorgenza di complicanze e aumenta la sicurezza dell’intervento.

Garanzia di acuità visiva e sensibilità al contrasto ottimali post intervento

Le moderne lenti multifocali sono dotate di un sistema ottico complesso, che garantisce un’eccellente acuità visiva da vicino, a media distanza e da lontano. Permettono inoltre di correggere la presbiopia e, al contempo, anche i difetti visivi da lontano e ogni forma di astigmatismo. Per un risultato ottimale in termini di acuità visiva vanno tuttavia posizionate con estrema precisione, e in tal senso la predisposizione laser della sede in cui impiantare la lente artificiale garantisce la dovuta accuratezza in fase di centratura, contribuendo così a una migliore qualità e acuità visiva nel postoperatorio.