Nazaj

Chirurgia refrattiva in caso di secchezza oculare

mag. Kristina Mikek, dr. med.

mag. Kristina Mikek, dr. med.
specialista in oftalmologia

4783 min13. 08. 2024

dopo l’interventoprima dell’interventoocchio secco

La possibilità di sottoporsi a un intervento di chirurgia refrattiva vale anche per chi ha problemi di occhio secco, ma in tal caso è importante che gli occhi vengano preparati all’operazione in modo adeguato. Può anche capitare che la secchezza oculare passi inosservata. E siccome può influire tanto sull’esito dell’intervento quanto sul recupero postoperatorio, ogni singola visita preoperatoria è comprensiva di una valutazione del livello di lubrificazione dell’occhio e della qualità del film lacrimale.

Nell’ambito della visita preoperatoria effettuiamo diversi test volti a ottenere una valutazione del livello di lubrificazione della superficie oculare, che includono la misurazione di quantità e qualità della secrezione lacrimale e anche un esame della superficie oculare. Uno dei fattori potenzialmente in grado di provocare post-intervento un transitorio peggioramento dell’occhio secco sono i medicinali assunti nell’immediato postoperatorio: per questo in sede di colloquio preoperatorio cerco sempre di preparare il paziente, spiegandogli che in casi del genere c’è un po’ da “combattere” con la secchezza oculare nelle prime settimane dopo l’operazione, ma poi alla fine si porta a casa la vittoria. Andare a farsi operare ben consci dei rischi e con aspettative realistiche mette nelle condizioni di avere risultati migliori anche nel postoperatorio.

In caso di secchezza oculare lieve, consiglio sempre di adottare ancor prima dell’intervento delle misure che aiutino a migliorare la situazione, come ad esempio usare lacrime artificiali, colliri antinfiammatori, assumere integratori alimentari (es. acidi grassi Omega 3) e curare l’igiene delle palpebre. A volte proponiamo di procedere già prima dell’intervento con i cosiddetti punctum plugs, dei tappi lacrimali che andiamo a inserire nei dotti lacrimali riducendo in tal modo il deflusso delle lacrime e aumentando di conseguenza il livello di lubrificazione della superficie oculare.

Presumibilmente ci si può aspettare che nell’immediato postoperatorio sia più frequente avere problemi di occhio secco in caso di chirurgia refrattiva laser, che non intraoculare. Ecco perché nel decidere la tipologia di intervento con cui correggere i difetti visivi prendiamo in considerazione anche il livello di lubrificazione dell’occhio ed eventuali sintomi pregressi di secchezza oculare. Risultano invece meno chiare le differenze tra le varie tecniche di chirurgia refrattiva laser in termini di impatto sulla lubrificazione della superficie oculare.

Parrebbe, ad esempio, che la LASIK sia più spesso causa di secchezza oculare rispetto alla SMILE, e il motivo risiederebbe nelle maggiori dimensioni dell’incisione sulla cornea effettuata in caso di tecnica LASIK – non ci sono però ricerche ampiamente condivise a supporto dell’una o dell’altra tipologia di intervento per quanto riguarda l’impatto sui sintomi dell’occhio secco nel postoperatorio dopo una chirurgia laser. Personalmente sono dell’opinione che la tecnica PRK sia associata a un decorso postoperatorio con più problemi di occhio secco, anche se in quanto tecnica di superficie dovrebbe essere più adatta, in teoria, proprio alle persone che soffrono di secchezza oculare: si tratta infatti di una tecnica che non prevede alcuna incisione della cornea, nella quale si procede con la sola ablazione laser dello strato corneale superficiale.

I problemi di occhio secco che insorgono dopo un intervento di correzione dei difetti visivi con lente intraoculare sono invece dovuti ad altro, ovvero soprattutto ai medicinali in gocce assunti dai pazienti nel postoperatorio. Spesso noto che la principale causa di problemi è data dalla sospensione repentina delle gocce assunte nel postoperatorio, per cui il mio consiglio è di sospenderle gradualmente.

In caso di sintomi dell’occhio secco molto accentuati nel postoperatorio, raccomando anche una terapia coadiuvante: in aggiunta ai già menzionati plug lacrimali possiamo fare ricorso al trattamento con luce pulsata (IPL) e a quello con siero autologo, tutte opzioni efficaci nell’alleviare i sintomi dell’occhio secco, come ho notato io stessa nei molti pazienti che nel postoperatorio lamentavano secchezza oculare.