La demenza ha un impatto enorme tanto su chi ne soffre quanto sulle famiglie, ma anche sull’intera società se si considera che l’impennata dei casi ne fa un serio problema per la salute pubblica: nel 2020 soffrivano di demenza ben 50 milioni di persone in tutto il mondo, e il numero è destinato a triplicare nei prossimi 25 anni. Al fine di tenerne controllato l’aumento è pertanto vitale studiare i fattori di rischio che contribuiscono allo sviluppo di questa malattia incurabile.
Lo scorso mese il gruppo di lavoro internazionale per la prevenzione della demenza ha pubblicato sulla prestigiosa rivista medica “Lancet” nuove raccomandazioni per ridurre il rischio di demenza: ai 12 fattori di rischio sinora noti ne sono stati aggiunti 2 sulla scorta delle più recenti ricerche, ovvero deficit visivi non trattati e colesterolo alto (LDL), che si aggiungono a fumo, ipertensione, scarso livello di istruzione, perdita dell’udito, obesità, depressione, inattività fisica, diabete, abuso di alcol, traumi cerebrali, inquinamento atmosferico e isolamento sociale portando in tutto a 14 i fattori chiave di rischio attualmente noti.
Gli esperti ritengono che eliminando tutti i fattori di rischio ad oggi noti l’insorgenza della demenza potrebbe essere dimezzata. Il peggioramento della vista sarebbe responsabile di circa l’1,8% dei casi di demenza, pari negli Stati Uniti d’America a circa 100.000 pazienti – cifra che da qui al 2050 potrebbe salire fino a 250.000. L’opportunità di ridurre il rischio associato alla perdita visiva va dunque ricercata soprattutto nell’intervento sulle cause trattabili dei disturbi visivi, agendo con la correzione dell’acuità visiva mediante opportuni occhiali, l’intervento di cataratta e il trattamento delle maculopatie correlate all’età.
Ultimamente risulta sempre più chiaro il motivo per cui la perdita visiva sia associata allo sviluppo della demenza: la ridotta capacità di percezione dell’ambiente circostante a seguito della scarsa qualità visiva accentua il carico cognitivo richiesto al cervello, andando potenzialmente a innescare dei cambiamenti nella funzione e struttura cerebrale correlati allo sviluppo della demenza. Mantenere una buona qualità visiva è pertanto uno dei grandi modi per ridurre il rischio di demenza. Possiamo riuscirci con un’alimentazione sana ed equilibrata, che in età avanzata include anche il consumo di luteina ovvero di integratori alimentari ricchi di vitamine per la salute del fondo oculare. Un’altra componente importante della prevenzione sono i controlli oculistici eseguiti con regolarità, con tanto di monitoraggio della qualità visiva: l’identificazione precoce e il successivo trattamento delle cause di peggioramento della qualità visiva possono notevolmente contribuire alla riduzione del rischio di demenza.
Lungi dall’essere semplicemente un inevitabile segno del tempo che passa, il peggioramento della funzione visiva in età avanzata è un importante fattore di rischio per lo sviluppo della demenza: mantenere sempre una buona qualità visiva è pertanto cruciale per la salute cerebrale. Controlli oculistici regolari e un intervento tempestivo in caso di disturbi visivi possono essere di grande aiuto a scongiurare l’insorgere di questa malattia debilitante. Fa’ in modo che la cura degli occhi diventi parte della tua routine quotidiana, perché così facendo manterrai in forma anche il tuo cervello.