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Esame OCT: quando è necessario farlo?

Urša Pečjak, dr. med.

Urša Pečjak, dr. med.
specialista in oftalmologia

4372-3 min12. 11. 2024

glaucomavisite ed esami

In questo blog ti parlerò di un esame al quale ricorriamo molto spesso in sede di visita oculistica, che ormai è diventato parte integrante della pratica quotidiana: si tratta dell’OCT, tecnicamente “tomografia ottica a radiazione coerente”.

Come funziona questo esame?

È un esame rapido, perché bastano pochi minuti per effettuare la scansione. È anche indolore, non invasivo e del tutto innocuo per l’occhio. Per eseguirlo non è necessario che il paziente abbia la pupilla dilatata, quantomeno nella maggior parte dei casi. Durante l’esame il paziente tiene il viso appoggiato al dispositivo (ovvero all’apposito supporto) e per qualche secondo dirige lo sguardo al centro di una crocetta verde: a questo punto il dispositivo, con l’ausilio della tecnologia laser, procede alla scansione dell’occhio. Otteniamo così una serie di immagini ad alta definizione che ci permettono di visualizzare tridimensionalmente gli strati delle strutture oculari.

Quando si fa?

L’OCT è un esame estremamente utile per diagnosticare e monitorare l’evoluzione di numerose patologie oculari, per cui da noi viene sempre eseguito in via preventiva durante le visite oculistiche di routine e anche prima di ogni operazione agli occhi. La sua grande utilità si rivela ancor di più nel trattamento delle patologie retiniche che coinvolgono la macula, e anche nel monitoraggio dei pazienti affetti da glaucoma, mentre è più raro che ricorriamo all’OCT per valutare lo stato delle strutture anteriori dell’occhio (come la cornea, ad esempio).

Quali sono le patologie da tenere monitorate con l’esame OCT?

  • Degenerazione maculare legata all’età: la macula è la porzione della retina responsabile della visione centrale nitida. La scansione effettuata con l’OCT ci consente di esaminare con precisione tutti gli strati della retina e cercare eventuali alterazioni degenerative causate da questa patologia: prestiamo in tal senso attenzione agli accumuli di proteine e grassi sotto la retina (“drusen”), all’eventuale compromissione della funzionalità delle cellule retiniche e, soprattutto, alla presenza di liquido o sanguinamenti sotto la retina o negli strati retinici. In quest’ultimo caso rimandiamo il paziente a una cura a base di iniezioni di farmaci anti-VEGF (il fattore di crescita dell’endotelio vascolare), al che l’esame OCT si riconferma molto importante anche per verificare e monitorare l’efficacia del trattamento.
  • Alterazioni di altro tipo che coinvolgono la macula (pucker maculare, detto anche membrana epiretinica, e foro maculare): queste sono alterazioni su cui interveniamo chirurgicamente, con prognosi significativamente migliore in caso tempestività nella diagnosi e nel trattamento.
  • Glaucoma: patologia causata da un aumento della pressione oculare. Lentamente e in modo quasi impercettibile si sviluppano delle lesioni irreversibili del nervo ottico, che in assenza di trattamento possono condurre alla cecità. L’esame OCT ci permette in questo caso di valutare con precisione l’aspetto della testa del nervo ottico (papilla). Grazie a questa metodica di imaging siamo in grado di osservare negli anni il trend di assottigliamento degli strati di fibre nervose, il che ci mette nelle condizioni di calibrare di conseguenza il trattamento.
  • Retinopatia diabetica: patologia in cui l’innalzamento della glicemia (ossia dei valori di zucchero nel sangue) danneggia le pareti vascolari. Le alterazioni possono interessare anche la retina e presentarsi sotto forma di gonfiore, sanguinamenti e cambiamenti nei vasi sanguigni. L’esame OCT è imprescindibile ai fini della diagnosi precoce e del buon esito del trattamento di questa patologia.