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Trattamento del cheratocono: le ultime novità

mag. Kristina Mikek, dr. med.

mag. Kristina Mikek, dr. med.
specialista in oftalmologia

7824-5 min16. 07. 2024

cheratoconoocchi sani

Il cheratocono è una patologia degenerativa della cornea a lenta evoluzione, che compromette in modo permanente la vista. Si caratterizza per il progressivo assottigliamento della cornea e il relativo sfiancamento. Essendo stata io stessa a portare in Slovenia il trattamento del cheratocono con cross-linking corneale, sono ormai vent’anni che mi adopero per sensibilizzare circa l’importanza della diagnosi precoce del cheratocono e del suo tempestivo trattamento. È con questo obiettivo in mente che nell’ambito del programma My Morela, a margine dei vari piani di prevenzione per la salute degli occhi, mettiamo a disposizione di tutti un esame gratuito per la diagnosi precoce del cheratocono.

Il problema del cheratocono è che progredisce a lungo in forma latente, compromettendo man mano la vista. Tradizionalmente le forme precoci di cheratocono si trattavano con lenti a contatto terapeutiche, mentre in caso di patologia in stato avanzato l’unica soluzione era il trapianto di cornea. Poi, vent’anni fa, si è assistito all’avvento di un nuovo trattamento del cheratocono detto cross-linking corneale: basato sulla reazione chimica innescata dall’azione combinata di vitamina B2 in gocce (riboflavina) e raggi UV, che porta alla creazione di nuovi legami tra le fibre collagene della cornea, questo trattamento aumenta la robustezza del tessuto corneale evitandone il progressivo assottigliamento.

Nell’arco degli ultimi dieci anni il cross-linking corneale è diventato il trattamento di elezione per il cheratocono e il suo affermarsi ha accresciuto notevolmente, di rimando, l’importanza della diagnosi precoce di questa malattia. Le tecnologie di ultima generazione consentono infatti di diagnosticare il cheratocono anche nelle prime fasi di sviluppo, quando ancora non ha ripercussioni sull’acuità visiva. Gli ottimi risultati ottenibili con il trattamento di cross-linking hanno tra l’altro indotto a modificare i protocolli di trattamento: se inizialmente il cross-linking veniva indicato solo in presenza di un comprovato quadro di progressione del cheratocono, negli ultimi anni si sta adottando un approccio più aggressivo. Si consiglia infatti di procedere con questo trattamento sin dalla primissima diagnosi della patologia nelle sue forme precoci, così da preservare una piena acuità visiva. Sicurezza ed efficacia del trattamento precoce del cheratocono con tecnica di cross-linking sono state confermate da molte ricerche, e questo è un aspetto particolarmente importante per i giovani, in cui la malattia progredisce di norma più velocemente e ci sono più probabilità che comprometta la qualità visiva.

Al di là dei risultati positivi, il trattamento di cross-linking corneale non fa che arrestare il peggioramento dell’acuità visiva. Per questo in sede di consulto sulle possibilità terapeutiche del cheratocono insisto molto sulle reali aspettative di cura: per chi ha la vista già compromessa dalla malattia, è importante averle ben presenti. Gli effetti del cross-linking sono visibili di norma dopo 6-12 mesi e durante questo intervallo di tempo, idealmente, si osserva anche un miglioramento dell’acuità visiva. Alcuni beneficiano di questo trattamento anche perché elimina i mal di testa associati alla scarsa qualità visiva, mentre altri riescono di nuovo a tollerare le lenti a contatto.

In parallelo allo sviluppo del cross-linking corneale stanno emergendo nuovi approcci tesi a migliorare ulteriormente l’acuità visiva una volta arrestata la progressione del cheratocono. Il rimodellamento della superficie corneale con la chirurgia refrattiva laser (con particolare riferimento alla tecnica PRK) si è rivelato ad esempio efficace, in molti casi, nel migliorare ulteriormente la vista da lontano. Con l’operazione laser interveniamo sulla cornea per renderla più simmetrica e, al contempo, procediamo anche a una correzione parziale del difetto visivo. L’intervento di chirurgia refrattiva laser può essere eseguito in concomitanza con il trattamento di cross-linking, ma io, di mio, sono per mantenere i due step separati: vado cioè ad eseguire l’intervento laser non prima di 12-24 mesi dal trattamento di cross-linking. Questo perché per diversi mesi a seguire la cornea permane in fase di rimodellamento a causa della formazione di nuovi legami tra le fibre collagene, da cui la maggiore probabilità che l’intervento laser garantisca una buona qualità visiva a lungo termine se eseguito su una cornea trattata e stabilizzata. Un’altra soluzione promettente per migliorare la qualità visiva dopo il trattamento di cross-linking è la chirurgia refrattiva con impianto di lenti fachiche, che si presta soprattutto in caso di soggetti con cheratocono e difetti visivi elevati (o forme di astigmatismo) che presentano anche un ridotto spessore corneale.

I nostri sforzi per contrastare il cheratocono vedono ora nuove soluzioni all’orizzonte: trattamenti innovativi che si preannunciano ancora più promettenti degli attuali. Le maggiori aspettative sono rivolte agli impianti corneali a base di collagene da introdurre nella cornea degenerata. La procedura prevede la creazione mediante laser di canali corneali di forma semicircolare, nei quali andiamo a inserire gli impianti di collagene – anelli di tessuto corneale modellabili su misura e adattabili alla forma della cornea. Con questo tipo di trattamento andiamo al contempo a rafforzare la cornea e correggerne la forma, intervenendo di conseguenza anche sull’acuità visiva. Magari, in futuro, saranno utilizzabili anche per correggere i disturbi della presbiopia – le prime ricerche sono già in corso. Poco tempo fa abbiamo ospitato a Lubiana l’ideatrice di questo nuovo trattamento del cheratocono, la rinomata specialista in chirurgia oculistica Soosan Jacob, con la quale intendiamo avviare una collaborazione che ci permetta, in futuro, di offrire questo trattamento anche ai nostri pazienti.