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Progressione miopica nei bambini: quando è ora di gestirla

mag. Kristina Mikek, dr. med.

mag. Kristina Mikek, dr. med.
specialista in oftalmologia

3676 min08. 04. 2025

miopiaacuità visiva

In questi ultimi anni sto notando un rapido aumento della miopia infantile, che in alcuni casi si manifesta già in età prescolare. Spesso i genitori mi domandano se c’è qualcosa che possono fare per rallentare la progressione del difetto visivo. La mia risposta è sì – oggi più che mai: l’oculistica moderna offre soluzioni efficaci per inibire l’allungamento del bulbo oculare, che è la principale causa della miopia. In questo blog andrò a illustrare tutti gli accorgimenti di ultima generazione con cui voi genitori potete ampiamente intervenire sulla gestione della progressione miopica, contribuendo così alla salute visiva dei vostri figli.

La miopia è diventata uno dei problemi di vista più diffusi in età infantile. Il numero di bambini miopi è in rapido aumento, e non solo per fattori genetici. Il problema è da ricercare soprattutto nei cambiamenti occorsi a livello di stile di vita: troppo tempo trascorso al chiuso, spesso davanti a uno schermo, e troppo poco movimento all’aria aperta. È vero che questo difetto visivo non si può “eliminare” senza intervenire chirurgicamente, ma è anche vero che nell’età della crescita possiamo pur sempre rallentarne la progressione in modo efficace. Il tutto per evitare che in età adulta possa evolvere in forme di miopia elevata, che correlano con un maggiore rischio di sviluppare un gran numero di gravi patologie oculari. Fondamentale affinché quest’azione di controllo della progressione miopica vada a buon fine è senz’altro agire tempestivamente e in modo mirato.

Il primo step è sempre la diagnosi tempestiva del disturbo: al primo accenno di miopia, specialmente se nella primissima infanzia, non bisogna perdere tempo. Questo perché la comparsa precoce della miopia può comportare un maggiore rischio che evolva in una forma grave in età adulta. Una delle prime contromisure da prendere è farsi prescrivere un paio di occhiali correttivi adeguati. Contrariamente alle vecchie credenze che volevano fosse meglio abituarsi il più tardi possibile agli occhiali, e se proprio utilizzare lenti con correzione parziale del difetto visivo, al giorno d’oggi si ritiene che gli occhiali vadano prescritti il prima possibile e oltretutto con correzione piena. Già solo questa contromisura, di per sé, riduce la velocità di progressione della miopia. Ancora più efficaci, in tal senso, sono delle speciali lenti per occhiali studiate in modo tale da inviare all’occhio dei segnali ottici che inibiscono l’allungamento del bulbo oculare: si tratta di una tecnologia che sfrutta le attuali acquisizioni sul cosiddetto defocus periferico, fenomeno per cui i raggi luminosi che attraversano la lente nelle zone periferiche non si focalizzano esattamente sulla retina – proprio ciò che stimola l’allungamento del bulbo oculare. Queste particolari lenti per occhiali vanno pertanto a confondere il messaggio inviato all’occhio, rallentando in tal modo l’allungamento del bulbo oculare.

Occhiali a parte, uno dei mezzi oggigiorno più efficaci per fermare la miopia è l’utilizzo di colliri a base di atropina a basso dosaggio (es. 0,01% o 0,05%). Sostanza nota già da tempo, l’atropina viene di norma utilizzata in concentrazioni maggiori per indurre la dilatazione delle pupille. Le ricerche ad oggi effettuate dimostrano però che se assunta a basso dosaggio ha un’azione diversa: agisce su retina e coroide rallentando quei meccanismi fisiologici che portano all’allungamento del bulbo oculare. Colliri di questo tipo sono particolarmente efficaci nella fascia di età compresa tra i 5 e i 14 anni, essendo proprio questo il periodo in cui il processo di allungamento del bulbo oculare è più sostenuto – e dunque anche il periodo in cui si risponde meglio agli stimoli inibitori.

Oltre a occhiali e colliri esistono anche delle lenti a contatto morbide, progettate appositamente per rallentare la progressione miopica. Agiscono secondo un principio analogo a quello delle lenti per occhiali con defocus periferico, nel senso che inviano all’occhio segnali ottici misti aventi l’effetto di inibire l’allungamento del bulbo oculare. Sono lenti a contatto da portare di giorno, che consentono al bambino di avere una visione nitida senza bisogno degli occhiali, contribuendo al contempo a tenere sotto controllo la progressione miopica. Gli studi clinici condotti su soggetti in età infantile indicano che nei bambini di età superiore agli 8 anni queste lenti possono dimostrarsi efficaci nel ridurre anche del 50% la velocità della progressione miopica. Sono lenti morbide, confortevoli e calibrate sull’occhio di un bambino. Ci tengo comunque a sottolineare che è importante insegnare ai più piccoli le regole dell’igiene e anche il modo corretto di maneggiare le lenti a contatto.

A integrazione di ognuno degli accorgimenti qui elencati ve n’è poi un altro che suonerà anche molto banale, ma che spesso e volentieri viene trascurato, ossia fare regolarmente movimento all’aria aperta: la luce diurna naturale, e ancor più l’esposizione diretta ai raggi del sole, promuovono il rilascio di dopamina a livello retinico – e proprio la retina agisce da ostacolo naturale all’eccessivo allungamento del bulbo oculare. Si raccomandano dunque almeno 2 ore al giorno di movimento all’aria aperta, badando in parallelo di ridurre il tempo trascorso davanti ai dispositivi o comunque le attività da vicino, specialmente se non intervallate da pause.

Nel caso specifico degli adolescenti, se si nota un difetto visivo in rapida progressione è opportuno escludere la comparsa di una patologia a carico della cornea detta cheratocono, potenzialmente responsabile di alterazioni della qualità visiva. In casi come questo si andrà pertanto a verificare con un esame ad hoc (la topografia corneale) se si ha a che fare con una condizione patologica che richiede un trattamento specifico.

La gestione della miopia non è più una questione da demandare a un secondo momento, bensì una realtà da affrontare nel presente. Agendo in modo tempestivo (l’ideale sarebbe tra i 5 e i 14 anni di età), mettendo in campo una molteplicità di accorgimenti e con il sostegno dell’ambiente familiare è possibile rallentare in misura considerevole la progressione del difetto visivo. Cruciale in tal senso è un intervento tempestivo e coerente, che non può prescindere né dalle contromisure qui illustrate né da un opportuno cambio di abitudini.

Consigli pratici per i genitori:

  • Fate attenzione a eventuali segnali di un abbassamento della vista (ad esempio se i vostri figli sbattono spesso le palpebre, se avvicinano il viso allo schermo, se dicono di non vedere alla lavagna ecc.).
  • Sottoponete i vostri figli a controlli oculistici regolari – a partire già dai 3 anni.
  • Se vostro figlio è miope, chiedete all’oculista che vi prescriva delle lenti per occhiali specifiche per il controllo della progressione miopica.
  • Prendete in considerazione la terapia con colliri a base di atropina – specialmente se i vostri figli hanno tra i 5 e i 14 anni e sono affetti da un difetto visivo in rapida progressione.
  • Se i vostri figli hanno più di 8 anni, riflettete sull’eventualità di fargli portare durante il giorno delle lenti a contatto morbide studiate appositamente per il controllo della miopia.
  • Incoraggiate i vostri figli a fare almeno 2 ore al giorno di movimento all’aria aperta, specialmente se esposti alla luce naturale.
  • Limitate l’uso dei dispositivi e controllate quanto tempo i vostri figli trascorrono a fare attività da vicino (es. esercizi di lettura, uso del tablet ecc.).
  • Se il difetto visivo da cui sono affetti si aggrava in tempi rapidi, consultate uno specialista per escludere che si tratti di cheratocono.